Fuocoapaesaggio e Dolomiti Contemporanee
Il Forte di Monte Ricco, di proprietà del Comune di Pieve di Cadore, apre al pubblico per la prima volta nella sua storia, dopo un importante restauro fortemente voluto dal Comune stesso, e grazie al fondamentale sostegno della Fondazione Cariverona. Inaugurato il 20 maggio scorso, viene gestito dalla Fondazione Museo dell'Occhiale onlus e dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore.
Si accende con Fuocoapaesaggio, mostra collettiva e cantiere d’arte contemporanea di Dolomiti Contemporanee, curata da Gianluca D'Incà Levis e Giovanna Repetto. Dolomiti Contemporanee applica qui il format che ne ha contraddistinto l'azione dal 2011 ad oggi, incentrato su arte contemporanea e strategie della rigenerazione.
Fino a fine settembre sono coinvolti ventuno giovani artisti e numerosi partners artistici e culturali. Diversi temi declinati nell'esposizione riguardano aspetti connessi alla montagna e al paesaggio alpino. L'attivazione di una Residenza a Pieve di Cadore, possibile grazie all'impegno dell'amministrazione comunale, ha consentito e consente agli artisti di lavorare a contatto diretto con la storia e la cultura del territorio, assumendone temi e stimoli, per restituirli attraverso opere site specific.
La riflessione che, dal 2011, Dolomiti Contemporanee viene svolgendo sull'identità del Paesaggio contemporaneo, e sul destino del Patrimonio - d'ambiente, d'architettura, storico e culturale - passa attraverso l'individuazione dei principali siti-risorsa che marcano il paesaggio dolomitico stesso, contribuendo a configurarlo.
Le modalità di rigenerazione, culturale e funzionale, dei grandi siti costruiti dall'uomo, abbandonati o sottoutilizzati, è uno dei temi propri della ricerca di Dolomiti Contemporanee. Nessun sito è essenziale in sè stesso, quale mero oggetto. L'idea e la pratica del suo utilizzo, la progettazione di uso e fruizione, sono parte integrante del Bene, esattamente quanto le pietre che lo compongono, e forse più di esse. Se il sito non è un generatore di relazioni virtuose, allora è un cratere.
Responsabilità degli attori territoriali che operano al recupero e al riavviamento di tali strutture-risorsa, è dunque quella di individuare le linee d'azione più corrette e funzionali, coerenti con l'identità del territorio stesso, in una chiave di sostenibilità e innovazione.
Bisogna saper attingere al bagaglio storico-culturale che tali siti rappresentano e racchiudono, proiettandolo efficacemente nella contemporaneità.
Qui il video dell'inaugurazione
Foto di Nicola Noro e Brando Prizzon